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Mobilità a idrogeno in Europa e nel mondo

Mobilità a idrogeno in Europa e nel mondo

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LICENZA D'USO AZIENDALE

Autore: Roberto Francia

Pagine: 29 + 2

Formato: PDF A4

Data di pubblicazione: 2 febbraio 2015

Aggiornamento: 8 aprile 2015

 

  • Cinque bus Daimler a idrogeno sono in circolazione a Bolzano dal novembre 2013. Sono regolarmente utilizzati dalla locale società di trasporti lungo due linee urbane. Attraverso la STA SpA, la Provincia Autonoma di Bolzano figura tra i partner del progetto europeo CHIC, che vede coinvolti diversi altri territori del vecchio continente. Sempre in Alto Adige circolano anche una decina di SUV Hyundai ix35 a idrogeno, nell’ambito del progetto europeo HyFIVE. Nella sola Provincia di Bolzano saranno aperte fino a 24 stazioni di rifornimento a idrogeno, in coerenza con l’obiettivo strategico di azzerare le emissioni nei trasporti entro il 2050. 

    Torniamo indietro agli inizi dello scorso decennio. Negli Stati Uniti, la Presidenza Bush stanziava importanti risorse per lo sviluppo dell’economia all’idrogeno, mentre in Europa la Commissione Prodi lanciava l’lmpresa Comune per le Pile a Combustibile e l’Idrogeno (FCH JU). L’autore del bestseller “Economia all’idrogeno”, Jeremy Rifkin, preconizzava un futuro prossimo nel quale l’umanità sarebbe finalmente riuscita a liberarsi dalla schiavitù dei combustibili fossili e dai conflitti ad essi associati. Da allora, alcuni tra i Paesi più avanzati hanno lavorato per mettere le proprie imprese e i propri centri di ricerca in condizione di affrontare con successo le sfide che lo sviluppo di queste tecnologie avrebbe comportato negli anni a venire. Altri Paesi hanno invece lasciato lentamente svanire il loro iniziale interesse, anche in ragione della propria incapacità di elaborare strategie condivise e integrate di politica energetica e ambientale di lungo periodo. Questo ha contribuito a generare una percezione che l’idrogeno sia il combustibile di un futuro ancora molto lontano nel tempo. 

    A che punto siamo oggi? Gli amministratori e gli imprenditori altoatesini non hanno davvero altro di meglio da fare? Il loro è solo un costoso capriccio, oppure si sono informati per bene prima di investire risorse in queste tecnologie? Al di fuori dell’ltalia, cosa sta accadendo in Germania, in Giappone, in Gran Bretagna, in Scandinavia, in Corea del Sud, negli Stati Uniti e perfino a Dubai? Più in generale, quali tecnologie ci permetteranno di rendere più pulita l’aria che respiriamo e di azzerare progressivamente le emissioni dei gas che causano i cambiamenti climatici?

    Lo studio fornisce una panoramica esaustiva del contesto ambientale, economico e normativo a livello europeo, per poi analizzare lo stato dell’arte delle tecnologie per il trasporto a idrogeno con pile a combustibile. Si passano in rassegna i principali programmi europei in grado di contribuire allo sviluppo della mobilità a idrogeno, fino ad analizzare lo stato dell’arte e le prospettive future nei Paesi più avanzati, non solo in Europa ma anche in Asia e nelle Americhe. Non mancano riferimenti ai dati emersi da documenti originali e da importanti studi realizzati da società o organizzazioni di rilievo internazionale, tutti accessibili direttamente cliccando sui relativi link. Si presentano infine le strategie di sviluppo delle principali case automobilistiche, per poi concludere con una breve analisi delle opportunità e dei rischi derivanti da una recente direttiva europea. 

    Lo studio è disponibile in italiano e in inglese.

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